Lettere al Circolo
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28 febbraio 2016
Albert Einstein - L’illusionista?
In merito alle qualità da illusionista di Albert Einstein, voglio qui condividere alcuni pensieri.
Diversi ricercatori sospettano che importanti equazioni di Einstein, come quella tra massa ed energia, siano state da lui ricavate da altri scienziati per poi farle proprie o, più in generale, che egli abbia saputo mettere assieme varie cose che erano già nell’aria con un nuovo packaging. Io su questo non mi pronuncio, perché non ho mai indagato questa cosa e non saprei che dire.
Tuttavia, penso che ci sia una ‘stranezza’ ben più sorprendente da esplorare. Quella che lo vede promotore (non certo in solitudine) di un inganno di portata cosmica, una vera e propria ILLUSIONE, che ha potuto confondere e deviare l’intera visione dell'Universo (ai ricercatori come alle persone comuni). Egli ha saputo convincere tutti (quasi), con dimostrazioni matematiche complesse non certo da lui svolte, che laddove non risiede un elemento sub-atomico (elettrone, protone ecc), un atomo, oppure un pianeta o una stella, non vi è altro che vuoto, ma vuoto vuoto! Intendendo Zero materia, Zero sostanza, ma solo misteriosi campi di forze che interagiscono attraverso questo nulla e si propagano in questo nulla. Pur di rendere digeribile questa forzatura, si adoperarono su delle equazioni comprensibili solo a pochi adepti, per concludere che il campo gravitazionale tra due masse (ad esempio) non è propagato/prodotto da alcuna Sostanza presente nello spazio che le separa. Il risultato - sicuramente geniale per capacità di immaginazione - è stato il seguente: il Tempo e lo Spazio debbono necessariamente curvarsi in prossimità di una massa, sospesa in questo nulla di nulla e, nella magia di queste dolci curvature, chi si trova immerso in esse è sottoposto a una forza di attrazione.
Ebbene, io non ho studiato fisica, sono un semplice perito industriale ma, così come posso farmi un'opinione su tante altre manipolazioni (lunghissimo elenco), mi sono ormai messo il cuore in pace che questa la dovettero sparare Grossa - dopo varie mie ricerche e meditazioni in merito. Ma tanto grossa! Un po' in stile 11 settembre; tanto che qualsiasi fisico ormai aderente al dogma, dopo i sacrifici fatti per laurearsi non ci pensa lontanamente di porre dei dubbi ai colleghi, con nuove domande, teorie o ragionamenti (con questo non voglio assolutamente giudicarli, così come non giudico Einstein.. dovranno pur mangiare e tirare a campare).
Siccome il mondo è bello perché ognuno può pensare ciò che vuole (più o meno), io non mi muovo dalla mia posizione, come una quercia, e dico: se un'onda elettromagnetica o un elemento sub-atomico si propagano in uno spazio, è perché c'é un mezzo - una Sostanza - che permette la propagazione, ovvero che si lascia modulare, ovvero che si lascia in-for-ma-re, in un insieme di relazione locali che vanno a costituire una Meccanica (dopo potremo anche occuparci di Meccanica Quantistica).
La metafora è quella di un'onda acustica che si propaga nell'aria o nell’acqua, seppur con importanti differenze rispetto a ciò che può accadere nella Sostanza universale.
In pratica, ciò che noi definiamo erroneamente 'spazio’, è in realtà Sostanza, non è spazio (relatività??) per cui se io metto piede in una forte corrente di tale Sostanza, questa corrente va a modificare il mio cammino, sempre che la mia velocità non divenga pari a quella della corrente in cui sono immerso. Come accade al nuotatore che attraversa la corrente di un fiume in linea perpendicolare: all’altra sponda magari ci arriva, ma spostato di molti metri verso valle. Se invece l’osservatore è in movimento alla stessa velocità della corrente, allora è integrato in essa e quello sarà il suo sistema di riferimento. Diversamente, se mi sposto da una regione in cui la Sostanza è immobile (solo teorica), verso una regione dove scorre una forte corrente, allora subisco una variazione di stato, passando da un sistema di riferimento ad un altro. Questa variazione si manifesta con accelerazione o decelerazione della mia massa. Da qui la ‘misteriosa’ e ‘occulta’ forza gravitazionale, che non resterà certo occulta in eterno per il solo fatto che nessuno la vede. Queste forze si manifestano e propagano nella Sostanza Universale e grazie ad essa; la Prakriti definita negli antichi testi Veda.
Penso che fisici, astro-fisici, accademici, teorici o sperimentali, potrebbero ritagliarsi un’oretta ogni tanto per lavorare ad alcune domande piene di fascino, prima di lasciarsi condizionare per un altro secolo dalle vecchie elite e dai vecchi dogmi:
1) A livello sub-atomico, perché tanto “inutile vuoto” (noo Sostanza!) tra quegli elettroni ‘convinti’ sui loro orbitali e il nucleo? Qual è, allora, la “mission” di questa immensa quantità di Sostanza che li separa dal nucleo? E’ solo un riempitivo per fare volume o è altro?
2) Che relazione può esserci tra materia/energia oscura e la Sostanza universale? Che sia il caso di fare un po’ ricerca in tal senso?
3) Come può animarsi questo movimento di Sostanza, sin dal piano sub-atomico fino alle galassie o ai buchi neri?
4) Come mai una quantità così infinitamente abbondante di Sostanza nell’Universo (solo apparentemente neutra e inerte) in cui si trovano disperse, qua e là, delle piccole galassie, e poi all’interno disperse queste minuscole stelle, tutte così spaziate tra loro, magari con pianetini invisibili orbitanti attorno?
L’alternativa?... continuare nell’illusione della presenza di questo vuoto che più vuoto non si può, che copre il 99,9% dello spazio cosmico e sub-atomico, ma senza particolari proprietà degne di essere esaminate; se è vuoto, che caspita perdi tempo a studiarlo! E’ lì, accettalo! Se non puoi vederlo è perché non vi è nulla da vedere! Forse serve semplicemente a mantenerci tutti ben distanti e separati!
Gianluca De Lorenzi
Ritenendo, forse sbagliando, di possedere una visione autonoma delle cose rispetto a quelle della moda ufficiale, vorrei farvi riflettere che i Grandi della Fisica del '900, prima di passare ad
interpretazioni filosofiche sconvolgenti quali la relatività, possedevano nozioni perfette sulla fluidodinamica, e le loro equazioni ne sono piene di riflessi.
Quindi la crociata non è pro o contra fluidodinamica, ma pro o contra comprensione autentica dei loro scritti.
La sola fluidodinamica non poteva e non può spiegare taluni effetti spazio-temporali, limitandosi al moto di fluidi idealmente continui o artificiosamente composti di particelle infinitesime
(microvortici).
Per fare un esempio semplicissimo si consideri il sistema solare:
Se il diametro della terra è fissato ad 1 cm, quello del sole è pari a 109cm e la distanza tra terra e sole è 117 metri!!
Facile costruirne il modello anche mentalmente.
Assolutamente folle sarebbe pensare che un'arancia (il sole) abbia una "forza" tale da attirare attorno a sè a 117 metri di distanza una monetina da 1 centesimo e farla ruotare a 24'000
km/sec!
E folle sarebbe affermare che lo spazio circostante il sole, sino ed oltre la terra, sia privo di alcunchè!
E' allora tutto lo spazio, che è deformato (come un vortice in 3D) che ruota attorno al centro del sistema solare (e non attorno al sole), comprendendo terra e pianeti.
Lo spazio allora non è vuoto (concetto paradossale) ma pieno di ciò che Einsten chiamò CAMPO, non avendo altro concetto primitivo da adottare.
Il campo (o se volete vortice) non può poi avere caratteristiche prettamente fluidodinamiche perchè le relative onde (elettromagnetiche), per essere di tipo fluidodinamico, implicherebbero una
rigidezza quasi infinita dell'etere. Del resto Einstein non combattè contro l'esistenza dell'etere, affermando che con la sua teoria ne aveva superato la necessità, lasciando credere o meno
all'etere a chi ne fosse affezionato.
Il campo infine, possiede moltissime altre caratteristiche, a noi adesso sconosclute, che interferiscono con le grandezze temporali.
Quindi l'annunzio shock è una bufala perchè il campo gravitazionale è per definizione da 1 secolo un vortice che trascina tutto: a trascinare la terra non è quindi solo il sole, ma il sole e
tutto lo spazio in cui esso è immerso.
Il sole è quindi solo un risultato di un'esplosione vorticosa.
Questo lo dicono tutti gli scienziati.
Cordialmente,
Renato Cappellani
Sempre riguardo all'articolo di fondo : L'esperimento di Galileo in versione quantistica, Confermato il principio di equivalenza di Einstein.
Una piccola riflessione da condividere con gli amici del Circolo e a quanti altri la volessero condividere.
Premessa una piccola integrazione al testo ANSA pubblicato: da intervista a, Guglielmo Tino infn , leggiamo “Le misure sono state ripetute con isotopi di stronzio diversi , con spin totale nullo (isotopo Bosonico 88) e non nullo (isotopo Fermionico 87)”.
Ricordando anche il principio di equivalenza formulato da Einstein, che viene così riassunto : Gravità e moto accellerato sono indistinguibili sugli effetti , “famoso è l'esempio dell'ascensore”, e usando anche le parole di M. Todeschini, tratte dalla TEORIA delle APPARENZE:
Secondo Einstein, “La caduta dei corpi verso terra e la forza che li tiene avvinti ad essa sono dovute entrambi ad accellerazioni o della terra verso i corpi o viceversa dell'accellerazione dei corpi verso la terra”…
Chiaramente ciò non è attendibile in questa chiave di lettura perché ciò porterebbe alla conclusione che il pianeta Terra sarebbe animato contemporaneamente di accellerazioni costanti dirette come gli infiniti raggi diametralmente opposti uscenti dal centro della terra. Ora, poiché due accellerazioni eguali e contrarie dirette come i raggi diametralmente opposti di una sfera si annullano ….
L'idea invece da lui avuta che il peso sorga da accellerazioni relative tra i corpi è in perfetta armonia con la fluido-dinamica, in quanto la spinta di una corrente contro un ostacolo si manifesta perché le singole particelle del fluido incontrano l'ostacolo, decellerando contro di esso.
Perché l'idea di Einstein possa essere valida a spiegare il peso dei corpi, occorre quindi ammettere l'esistenza di un etere, o spazio fluido ponderale …
Considerando ciò, possiamo interpretare quando comunicato dall'Ansa se non come una ulteriore conferma a livello atomico della Teoria di Todeschini, infatti gli atomi interessati cadendo alla stessa velocità verso terra dimostrano che anche nel piccolo valgono le stesse leggi del grande, vedere che la gravità produce esattamente gli stessi effetti regolati dalle stesse leggi sul grave che cade dalla torre di Pisa (Esperimento di Galileo) o sull'atomo dell'esperimento dell’infn è una conferma che esiste solo una meccanica e non più meccaniche valide a secondo le dimensioni che si considerano e la fluido-dinamica di
Todeschini si armonizza appieno con l'esperimento stesso.
Infatti guardando la gravita dal punto di vista dalla Teoria delle Apparenze troviamo scritto : “In un campo rotante Todeschini, la forza con la quale si attraggono la sfera centrale motrice e quella periferica planetaria è diretta secondo la congiungente i centri delle due masse ed è proporzionale a queste ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza R”
ed anche
ӏ un'apparenza della spinta radiale fluido-dinamica che le masse (quali esse siano) risentono per effetto Todeschini-Magnus dei campi rotanti dovuti ai loro nuclei costituenti, spinta che tende ad avvicinarle reciprocamente secondo la congiungente dei loro baricentri."
Affermazioni a cui si arriva considerando come ipotesi l’etere, o spazio fluido ponderale e dopo opportuna indagine fisico matematica.
Tali affermazioni si identificano la prima analiticamente quantitativamente con la formula ormai famosa trovata sperimentalmente dal Newton ( legge di gravitazione Universale) che sta alla base del calcolo delle velocità di attrazione, verificata appieno con l'esperimento di Galileo (Torre di Pisa) per primo e da altri mille simili effettuati sulle le masse macroscopiche e adesso a livello atomico dall'esperimento in oggetto di discussione; la seconda dà la spiegazione sul meccanismo di tale attrazione.
Abbiamo quindi nel complesso una teoria che spiega qualitativamente un fenomeno, una costruzione analitico matematica che determina quantitativamente il fenomeno e dati sperimentali che confermano il tutto, in fin dei conti è quello, che, come insegna il Todeschini è necessario avere per una totale comprensione dei fenomeni essendo certi che il percorso intrapreso sia quello giusto.
Ultima considerazione sullo spin del Bosone che nella sua totalità viene considerato nullo ma nelle sue componenti non lo è , infatti sia i protoni, che i neutroni nelle sue componenti ruotano su se stessi e quindi l'etere, o spazio fluido ponderale, in movimento di rotazione con la terra e rispetto ad essa, decellerando contro le particelle in questione imprime sulle stesse una spinta, tale spinta per effetto della rotazione viene deviata di un angolo α ( effetto Magnus ), con una conseguente scomposizione delle forza di spinta in radiale a tangenziale e la gravità che noi misuriamo è proprio la spinta radiale diretta verso il centro ( vedi Teoria delle Apparenze).
Concludendo analizzando i fatti come sono stati prospettati nell’artico citato siamo in perfetta armonia con la Teoria delle Apparenze, quindi a mio giudizio questa ne è una ulteriore conferma data dalle indagini sperimentali.
Cordiali saluti
Pietro Leto
Riguardo all'articolo di fondo : L'esperimento di Galileo in versione quantistica, Confermato il principio di equivalenza di Einstein.
Cari Amici dello staff del Circolo,
vi segnalo questo libretto, che mi accingo a leggere prossimamente, del fisico italiano Dott. Roberto Monti (docente attualmente in pensione, ma cercherò di rintracciarlo via internet): "Il
grande bluff di Albert Einstein", opuscolo di sole - dense - 46 pagine.
Ecco qui la recensione:
www.idealandia.it/il_grande_bluff_di_albert_einstein_351
che per comodità Vostra , prima che scompaiano libro e recensione, Vi riporto:
<< Il fisico Roberto Monti, ora in pensione, rivela in questo libro di solo 48 pagine tutti i canoni errati su cui sono basati vari aspetti delle Teorie della Relatività di Albert
Einstein.
Nel libro ci sono i calcoli errati, ma corretti dallo stesso Monti, i riferimenti storici degli occultamenti dei dati e gli esperimenti che sono stati volutamente manipolati e che suffragassero a
qualsiasi costo le elaborazioni di Einstein.
L'esperimento di Michelson non ha mai dato valore nullo, mentre Eddington confermò i famosi dati dell'osservazione dell'eclissi solare ripulendoli da tutti quelli che contraddicevano la
Relatività.
Michelson finì in una casa di cura per malattie mentali tra il 1881 e il 1887; si affrettò a "rinsavire" quando seppe che la moglie voleva farlo rinchiudere a vita, ma era ormai un bugiardo
patologico e un truffatore scientifico.
Finì poi in galera nel 1887 solo per un mese per molestie sessuali alla giovane cameriera della moglie e per questo non poté finire (ripetere) l'esperimento del 1887.
Einstein, invece, non aveva tenuto conto dell'Etere e questa cosa ne invalida la Teoria.
La Relatività Generale (RG) a 4 dimensioni non può contenere il concetto di Etere, perché questo appare solo in una metrica da 5 dimensioni in su.
Infatti Theodor Kaluza, quando intorno al 1920 fece la prova ad avventurarsi nella RG a 5 dimensioni ottenne tre campi al prezzo di due: oltre al campo gravitazionale e a quello elettromagnetico
gli spuntò fuori un terzo campo che non era vettoriale, ma scalare. Bisogna dire che lui non capì subito la portata della sua scoperta perché volle togliersi subito dalle scatole questo campo
"fastidioso" che complicava parecchio le equazioni di Maxwell relativistiche e perciò lo mise uguale ad uno e fu finalmente in pace. Tuttavia abbastanza presto la gente si accorse che mettere
uguale ad uno questo oggetto non era affatto corretto per cui a questa cosa misteriosa venne ridato lo status di campo, anche se non ha mai avuto un nome preciso ma ha conservato la definizione
generica di "campo scalare", che vuol dire semplicemente che non è un vettore.
Viste le sue proprietà, il nome che questo campo meriterebbe sarebbe proprio quello di ETERE e molto probabilmente le incongruenze che vengono fatte rilevare da quelli come Monti, sarebbero
perfettamente spiegabili proprio e solo dalla RG ma con uno spazio-tempo di almeno 5 o più dimensioni invece di 4.
Il libro finisce così: "Ma il danno più grave è costituito dal fatto che il dominio della relatività ha impedito alla maggioranza della Comunità Scientifica di studiare le proprietà fisiche
dell'Etere, considerato come una sorgente di energia disponibile per l'umanità. La macchina ad Etere di Tesla (1931) è stata ignorata da Case Automobilistiche, Compagnie Petrolifere e di Energia,
non interessate ad una energia libera, disponibile liberamente a tutti e gratis".
Un libro complesso consigliato agli addetti ai lavori. >>
Cordialmente,
Michele Leonardi
Caro Fiorenzo Zampieri e Cari Amici del Circolo di PsicoBioFisica,
Volevo rispondere qualcosa all'editoriale apparso in questi giorni sulla Home page del sito.
Innanzitutto ringrazio tutti voi degli sforzi che state facendo per portare avanti questa iniziativa, iniziativa a mio giudizio lodevole, grazie a voi sono venuto, come penso anche tanti altri, a
conoscenza del pensiero del Prof. Todeschini, di cui sono diventato fan ed estimatore e con passione ritrovata per le scienze Fisiche sto cercando con pazienza e fatica di studiare la teoria
delle apparenze, la vastità della quale considerando anche il tempo che la coaticità di questo mondo concede non aiuta certo ad essere rapidi nella sua completa comprensione.
Spero nel mio piccolo di contribuire alla diffusione del pensiero Todeschiniano che ritengo, per quello che può servire, assai più valido rispetto al pensiero della cosiddetta scienza ufficiale,
ed apre le porte ad una comprensione del creato senza tabù
o dogmi che nulla hanno di scientifico, anzi analizzando a fondo forse si comprende che dietro tutto questo c'è sempre quel dio denaro che serve solo a portare ricchezze nelle mani di pochi
senza pensare al bene dei molti.
Voglio pertanto spronarvi a non mollare mai la passione che vi accompagna nella gestione di questo sito, che ormai mi onoro di consideralo anche il mio sito, sapendo che esistono persone come me
che vi seguono con attenzione ed interesse.
Persone come Todeschini, Tesla e chissà quanti altri che sono stati messi da parte, boicottati per le più disparate ragioni persone che avrebbero potuto cambiare questo mondo hanno il diritto di
trovare il giusto posto che gli compete , ma questo penso si può solo ottenere con iniziative come la vostra, perchè sperare che nel mondo scientifico cosiddetto ufficiale qualcuno abbandoni i
suoi propri allori aprendo la mente a qualcosa di diverso se pur più performante, scientificamente parlando, credo sia sperare invano.
Salutandovi affettuosamente con, AVANTI COSI, vi ringrazio della vostra attenzione.
Pietro Leto
Volevo solo rivolgermi a coloro che non apprezzano molto l'opera di Todeschini. Io l'ho personalmente conosciuto quando avevo 40 anni, prima della sua morte, (ora ne ho 80), siamo diventati amici, mi ha invitata a casa sua e sono andata spesso a trovarlo a bergamo, dove mi fece visitare il suo laboratorio. Posso dire che si trattava di una persona squisita,
non solo sotto il profilo scientifico, ma anche (e sopratutto) sotto il profilo umano. una persona veramente grande non solo come mente ma anche come cuore
mi regalò il librone psicobiofisica (scienza unitaria del creato) edito nel 1978 dalla casa editrice MEB, naturalmente con dedica un'opera che conservo
gelosamente.
Tonia Montini
(è stato scelto di riprodurre la lettera pervenuta come documento da scaricare, in quanto nella stessa sono presenti numerose formule, altrimenti non correttamente riproducibili nella presente pagina web)
Caro Fiorenzo Zampieri e Cari Amici del Circolo di PsicoBioFisica,
Riguardo l’articolo di fondo “EINSTEIN SUPERA L'ESAME PIU' IMPORTANTE", io credo fermamente che ... Einstein anche in questo caso non superi nessun esame e non spieghi un bel niente!
La mia stima per il genio di Albert Einstein rimane immutata, ma – errare humanum est -, ricuso tutte le sue ed altrui teorie dello spazio-tempo vuoto e delle relatività einsteiniane alla luce delle scoperte sconvolgenti di Marco Todeschini, che ha stabilito definitivamente in modo inoppugnabile il primato dell’ipotesi dello spazio pieno su quella dello spazio vuoto.
Al lettore distratto e superficiale, quello che liquiderebbe questa mia affermazione con parole e pensiero vani del tipo “delirante” oppure “pseudoscienza”, dico questo: prima di sfornare sentenze, se sei un vero scienziato amante del metodo sperimentale e della ricerca della verità, studiati prima a fondo questa nuova materia: le prove sperimentali, le dimostrazioni lucide del come e del perché, il rigore fisico-matematico, nonché l’organicità della Teoria delle Apparenze, perché esse parlano da sole a chiunque sappia leggere.
Purtroppo è triste constatare che anche le menti dei contemporanei più brillanti, mi riferisco agli scienziati italiani, siano pigre come quelle di un bambino recalcitrante agli studi durante la sua felice e spensierata infanzia. La mia non è un’illazione. Ben poche sono difatti le persone che di fronte alla mole delle circa 1.000 pagine della “T.d.A”. e a quella delle 500 pagine de “La PsicoBioFisica” todeschiniane si peritano di esaminarle con spirito critico imparziale. Una mente aperta, quella di un ricercatore, non dovrebbe mai, dico mai!, farsi ingannare dalle apparenze, e scandalizzarsi per via di queste, perché il neologismo calzantissimo “psicobiofisica”, purtroppo scandalizza i poveri di spirito.
Inoltre sussiste il problema inconfessabile della obsolescenza.
Poiché la T.d.A. è datata al 1949, frutto di oltre un trentennio di lavoro da parte del Todeschini, ne deriva che, secondo una delle maggiori malattie spirituali che affliggono da sempre l’umanità, ovvero ilconformismo (arduo è acquisirne gli anticorpi, e mi ci metto anch’io ovviamente), ne deriva dicende che laT.d.A. possa apparire oggi come vecchia, inutile, superata. La mente pigra e ottusa del vero riduzionista figlio dell’arrogante era del mero possesso, polverizza all’istante la verità, sì relativa, sì transitoria, sì non dogmatica, ma pur sempre una verità conquistata con grande fatica. Il pregiudizio contro una verità che merita attenzione amorevole e paziente: due termini inconciliabili.
Quindi questa della scoperta della strana coppia di stelle PSR J0348+0432 è piuttosto l'ennesima conferma della giustezza della Teoria delle Apparenze di Marco Todeschini.
Per altro, la rappresentazione "artistica" di questa coppia di stelle di neutroni è abbastanza calzante, evidenziando artisticamente proprio il campo del vortice di etere (inteso come spazio fluidodinamico incompressibile, e di conseguenza con comportamento delle sue particelle elementari indivisibili come corpuscoli infinitesimali perfettamente elastici ed indeformabili, intuitivamente sfere perfette) centromosso dalla stella più piccola di neutroni che rotorivoluisce su se stessa con una frequenza orbitale di 1/25 di secondo. E l'altra stella di neutroni, quella più grossa della quale però manca la rappresentazione grafica del rispettivo vortice di etere avrà un movimento levogiro o destrogiro generato appunto dal vortice di etere fluidodinamico generato da quella più piccola e più veloce. I due rispettivi vortici si attirano: effetto Magnus.
Il tutto è evidenziato in modo cristallino con parole dello stesso Todeschini, per esempio a pagina 158 del libro di Fiorenzo Zampieri intitolato "Marco Todeschini", edito dal Centro Studi Valle Imagna, Bergamo, 2007.
Tuttavia la mia comprensione e conoscenza della Teoria delle Apparenze è limitata e grossolana. Il Marco Todeschini avrebbe spiegato il fenomeno di questa strana coppia di stelle chiamata PSR J0348+0432in termini non più rigorosi, bensì esatti.
In un articolo comparso su Focus on-line il 25 gennaio 2008, un Anonimo ha così riassunto determinati aspetti della T.d.A.che danno ragione anche del fenomeno astrale osservato PSR J0348+0432: http://www.focus.it/
Community/cs/forums/thread/225646.aspx.
Anche questo tentativo di sintetizzare in breve la T.d.A. è inficiato da grossolane approssimazioni rispetto alla medesimaT.d.A., ciononostante è un’utile introduzione per chi voglia capirci veramente qualcosa avvicinandosi ad essa.
Con l'occasione segnalo a tutti Voi che esiste un certo grado di affinità tra la T.d.A. e determinate intuizioni ed ipotesi di Ruggero Bosovich, famoso e dimenticato scienziato italiano dell’epoca dei Lumi, nato a Dubrovnik nel 1711,morto a Milano nel 1787. Per chi fosse interessato ad un tale parallelo, rimando al testo "Il mattino dei maghi", di Louis Pauwels e Jacques Bergier, precisamente alle pagine 456 e457, ristampa Oscar Mondadori, Milano 1963-1997. Approfondendo su varie fonti si scoprirà tuttavia che si tratta solo di affinità, pure se in un numero discreto, ma niente di più.
La Psicobiofisica di Marco Todeschini rimane insuperabile per chi la conosce a fondo e ne abbia apprezzato la precisione previsionale dei fenomeni delle realtà fisica, biologica e psichica. Essa spiega tutto, ma non è una semplice teoria del tutto, e aggiungewrei del niente. Perché finora le teorie del tutto apparse all’orizzonte della conoscenza si sono dimostrate affatto organiche ed esaustive, contendo quindi in sè il seme del tutto in generale e niente in particolare.
L’acquisizione todeschiniana è qualcosa di nettamente superiore, è cibo per gli dèi, appartiene al mondo delle idee, è ciò che Dante indicava con vago tono di rimprovero come fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtude e canoscenza.
La scienza di Marco Todeschini appartiene a tutti e non ha bisogno in realtà di alcuna aggettivazione per chi l’abbia sondata in più passi o meglio ancora per intero. Mai nomi furono più appropriati, ovverossia Psicobiofisica e Teoria delle Apparenze.
Lo so che sono banale, e che con Voi, Fiorenzo Zampieri e Amici del Circolo di PBF, sfondo un aporta aperta, ma devo pur esternare a qualcuno la mia immensa gioia nell’avere avuto la fortuna di incorrere in Voi e in Marco Todeschini, e questo è potuto accadere grazie ad un’altra persona a cui va la mia profonda ammirazione e gratitudine, cioè al Marco Pizzuti, mente apertissima, lucidissima, acutissima, e di nuovo alla coraggiosissima, intelligentissima, chiarissima persona di Fiorenzo Zampieri.
Perdonatemi i miei eccessi adulatori, che tali non sono, perché quando nell’oscurità dell’ignoranza più profonda, cioè nel buio totale della menzogna, qualcuno si avvicina a te e ti mostra un mondo di luce, e tu capisci che tutto ciò che fino allora avevi visto erano soltanto pallide ombre di quel mondo, che cos’altro potresti sentire se non sincera gratitudine? Dapprima incredulo rimarrai abbacinato da quella luce, ma poi, come nel socratico Mito della Caverna e nell’hollywoodiano Matrix, comincerai ad abituarti a quella luce e a vedere con i tuoi occhi che ti sei liberato delle pesanti ed inutili catene della menzogna. Ora finalmente capirai perché tanti conti non tornavano mai.
Dopo aver letto l’accecante “Scoperte scientifiche non autorizzate” del Pizzuti, non ho potuto fare a meno di approfondire testo per testo gli scritti su e di veri ricercatori quali:
C. Louis Kervran, Roberto Germano, Luca Chiesi, Ruggero Maria Santilli, Georges Lakhovsky, Nikola Tesla, e naturalmente Marco Todeschini. A questi aggiungerei anche Joseph Davidovits e i suoi geopolimeri (le trasmutazioni chimiche ed atomiche, e la fisica delle basse energie, trovano una logica spiegazione nel modello atomico, o meglio, unifenomenico, todeschiniano; così come il perché del legame chimico, mistero irrisolto dalla scienza moderna, diventa un fatto quasi banale a partire dalla spiegazione che ne dà la T.d.A.).
Ebbene, è solo a partire dalla PsicoBioFisica todeschiniana che appunto tutto trova una unica logica, semplice ed organica spiegazione.
Ho letto da qualche parte che ai nostri giorni la T.d.A. andrebbe rivisitata, cioè riveduta e corretta: ma quale rivisitata? Ma come si fa a dire una simile eresia? Va semplicemente studiata a fondo, e semmai ampliata!
Ho provato a sottoporre ad un giovane ricercatore italiano la disanima della PsicoBioFisica, nonché ad altri studiosi,e che cosa è successo? Si sono scandalizzati. Sembravano essere menti tanto aperte, straparlavano di ricerca della verità, ma purtroppo – poveri schiavi che sono delle apparenze -, hanno preferito rimanere incatenati al muro, paurosi di poter scoprire quale sia il loro stato.
Perciò non basta dire: “qui c’è qualcosa che non va”. Bisogna saper andare fino in fondo, perché una qualsiasi verità, per transitoria, umana e non dogmatica che sia, te la devi meritare, perché la vita non regala niente a nessuno, tanto meno regala le perle ai porci.
Un saluterrimo, Michele Leonardi
p.s.: Vi segnalo il mio sito web transitorio (nulla è eterno, specialmente su internet), in particolare la pagina web in cui descrivo un piccolo esperimento fai-da-te di misurazione dell'accelerazione di gravità secondo la fisica classica:
Tuttavia quanto prima (mi pesa molto ridurre a due parole la T.d.A. pur di darne pubblicità, mi sembra quasi un atto sacrilego!) aggiungerò un paio di pagine introduttive alla spiegazione della "misteriosa" forza di gravità secondo la Teoria delle Apparenze di Marco Todeschini, nonché un rimando al Vostro sito e Circolo di PsicoBioFisica. Forse oggi, animato dalal Vostra provocazione sull’ennesima pseudoconferma astrofisica della ipotesi del vuoto assoluto sottesa alle teorie einsteiniane, mi deciderò in tal senso.
clicca sull'immagine per accedere alla pagina web dell'esperimento.
Carissimo Michele,
non avertene a male se non ho risposto alle tue mail. Il fatto non è dovuto a mia volontà ma ad un insieme di contingenze che hanno determinato questa mia mancanza. Non mi disturbi affatto,
anzi! Trovo interessanti i tuoi esperimenti sulla determinazione dell'accelerazione di gravità e ti chiederei il permesso di poterli citare nel nostro sito internet.
Non esistono per noi argomenti "vietati" se non quelli di cattivo gusto e con contenuti politici.
Se vuoi contribuire con altri articoli siamo ben felici di accoglierli.
Grazie e scusami della poca partecipazione nei tuoi confronti.
Fiorenzo Zampieri
(Staff del Circolo)
Egregi Amici, nel ringraziarvi per il costante impegno profuso per tenere viva la memoria di questo straordinario scienziato italiano Ing. Marco Todeschini, mi prodigo in qualche riflessione.
Constato la difficoltà di trasmettere il mondo Todeschini alle nuove generazioni. Naturalmente ho cercato di coinvolgere mio figlio ora al quinto anno di liceo scientifico.
I risultati non sono stati quelli sperati.
I ragazzi studiano le materie scientifiche su i testi di scuola e poi, per chi è interessato, vaga sul mondo internet. Secondo me servirebbe una rubrica specifica per chi appunto sta ancora sui banchi di scuola e domani
su quelli universitari.
Servirebbe una raccolta di tesi, tesine, spunti e ricerche fatti da studenti o da docenti che in qualche modo si inseriscono sui programmi scolastici con le novità introdotte dalle teorie di Todeschini.
Questo materiale servirebbe a dare un appiglio ai studenti chiamati su interrogazioni e compiti in classe ( fisica, chimica, matematica ma anche altro ) in cui possono, menzionare in nostro caro Scienziato in modo
da propagarne il pensiero, anche se in modo semplice, verso docenti e compagni che non ne hanno mai sentito parlare.
Chi come mio figlio nei prossimi mesi sarà impegnato con gli esami e dovrà formulare una tesina potrebbe trovare gli spunti necessari per un lavoro nuovo e interessante.
Vi ringrazio per l’attenzione e Vi saluto cordialmente.
Gianni L.