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Nel nostro instancabile impegno di “rilanciare” teorie e studiosi cosiddetti eretici, perché, non allineati con i loro studi all’Accademia Scientifica Ufficiale, in questo numero vogliamo portare alla ribalta l’ing. Giuseppe Cannata, fisico, già docente universitario all’Università di Palermo, che si inserisce a pieno titolo fra quei scienziati sostenitori dell’esistenza di un fluido cosmico permeante l’universo intero chiamato da sempre Etere.
In merito, il suo pensiero scientifico viene chiaramente illustrato (anche con formulazioni fisico-matematiche appropriate) nei documenti allegati dal titolo: "ETERE E RELATIVITA’" ed "ELETTROMAGNETISMO NELL’ETERE"
APPARENZE E REALTÀ NELLA TEORIA DELLA RELATIVITÀ DI EINSTEIN
Questo opuscolo nasce da alcune riflessioni sorte nel leggere una lettera che il prof. Bruno Finzi (ingegnere, matematico, fisico italiano, 1899-1974) scrisse in risposta ad una comunicazione del nostro Marco Todeschini nella quale discuteva di Relatività Einsteniana. In questa lettera il prof. Finzi scrive che i ben noti effetti relativistici di allungamento e/o contrazione degli spazi e dei tempi non sarebbero altro che finzioni che nulla hanno a che fare con la realtà. Subito vengono alla mente le “Apparenze” del Todeschini e perciò sembra davvero curioso che anche nella celebrata Relatività di Einstein, vi possano essere dei fenomeni che abbiano caratteristiche ingannevoli. Sorge perciò l’esigenza di approfondire l’argomento interpellando, oltre il nostro Todeschini, anche chi a suo tempo ebbe modo di sollevare la questione, ovvero il filosofo Carmelo Ottaviano (già di nostra conoscenza) che, con capacità non comune, dedicò grande impegno allo studio critico dell’opera di Einstein.
Fisico e Matematico Teorico della Dinamica del Fluidi
L’opuscolo che presentiamo è per noi “todeschiniani” assai interessante per più di un motivo. Infatti, in esso, Da Rios oltre che contrapporre il suo pensiero a quello di Einstein in merito alla Velocità della Luce, rivela anche una sua idea di Spazio Cosmico molto vicina a quella del nostro Marco Todeschini, che egli chiama protofluido (analogo all'acqua o all'aria) costituito di particelle primigenie (o ritenute tali), le quali possano o no ruotare intorno a se stesse.
di DAVIDE STORELLI
Un libro davvero fuori dal comune!
In questo lavoro l’Autore, nelle prime 126 pagine, analizza la questione monetaria sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista delle sue implicazioni storiche, filosofiche, antropologiche, ecc., mentre nelle successive 534, si dilunga nell’esplicazione delle tematiche più varie, comprese quelle a carattere scientifico, tra le quali troviamo anche “La Teoria delle Apparenze” del nostro Ing. Marco Todeschini, della quale, con cognizione di causa, ne illustra i contenuti, sia negli aspetti a tutt’oggi condivisibili, sia in quelli criticabili. Nel rispetto delle regole di riproduzione dei testi protetti dai Diritti d’Autore, pubblichiamo, per i nostri lettori, quanto nel libro viene scritto a riguardo delle teorie todeschiniane.
Tratto da: "La Teoria delle Apparenze"
In questo numero, proponiamo la questione del cosiddetto “quanto d’azione”, cioè l’assunto, in fisica atomica, con il quale si afferma che l’energia di cui sono dotate le particelle costituenti l’atomo, varia per “salti” e non con la continuità che ci si aspetterebbe. Questa scoperta ebbe origine dagli studi del fisico tedesco Max Planck, che introdusse questo concetto nel 1900, in seguito agli studi sullo spettro della radiazione del corpo nero, chiamata in seguito “costante di Planck”. Ad oggi, al di là delle conferme sperimentali, ancora non è stata fornita una chiara spiegazione del fenomeno, limitandosi ad accettare l’evidenza sperimentale senza vera spiegazione del perché avvenga. Marco Todeschini, invece, nella sua monumentale “Teoria delle Apparenze”, spiega compiutamente il fenomeno fornendo tutte le ragioni fisico-matematiche che lo governano.
Prof. Ing. Dott. MARCO TODESCHINI
Todeschini ha scoperto che la scienza ha creato una particolare disciplina scientifica per ogni senso umano ed infatti è stata creata l’ottica che corrisponde al senso della vista, l’acustica per il senso dell’udito, la dinamica, la termodinamica e l’elettrodinamica per il tatto. Manca però una speciale scienza per il gusto e l’olfatto.
Todeschini ha colmato questa lacuna fondando la gusto-dinamica e l’olfatto-dinamica.
Riportiamo, tratti dai testi LA TEORIA DELLE APPARENZE e PSICOBIOFISICA, relativi ai paragrafi nei quali Todeschini illustra le giustificazioni fisico-matematiche e psicobiofisiche di queste due nuove discipline.
di CARMELO OTTAVIANO
Carmelo Ottaviano ebbe interesse a conoscere la teoria psicobiofisica di Marco Todeschini della quale ebbe modo e occasione nella rivista Sophia da lui fondata di approfondire alcuni temi oltre che tenere in essa la rubrica dal titolo “Ultime novità della scienza” gestita dal prof. Massimo Rocca, altro grande estimatore di Marco Todeschini.
Questa è una nuova disciplina denominata “Biocentrismo” fondata dal Dott. Robert Lanza, professore presso la Wake Forest School of Medicine in North Carolina, che si occupa di cellule staminali e clonazione. Autore di innumerevoli brevetti ed autore di più di venti libri, ha ricevuto il Rawe Award per la medicina e nel 2014 ha avuto la soddisfazione di essere inserito nella prestigiosa pubblicazione “Time” come persona tra le più influenti al mondo.
E’ abbastanza evidente che, per coloro che hanno potuto approfondire la PsicoBioFisica del Prof. Marco Todeschini, nel leggere quanto scrive il Dott. Robert Lanza nelle sue pubblicazioni, il pensiero, immediatamente, associa i principi del Biocentrismo con quelli fondamentali della scienza todeschiniana.
Todeschini, nello sviluppare la sua Teoria Unitaria, di fronte a realtà così diverse, si rese conto che la scienza ufficiale, contrariamente ai propri principi galileiani, ammetteva che molti di quei fenomeni trovavano spiegazione attraverso azioni o manifestazioni a carattere assolutamente “misterioso” e non razionale.
Fu così che pensò di formulare, per le sue scoperte, un principio che rendesse immediatamente l’idea della loro concretezza chiamandolo “Principio Anti-magie”, che pose alla base di tutti i suoi studi e di tutti gli eventi che doveva affrontare.
Tratto dal volume: "Esperimenti decisivi per la fisica moderna".
Il volume dal quale è tratto il Capitolo che di seguito esponiamo, tratta degli Esperimenti che il Prof. Marco Todeschini, effettuò per provare che lo Spazio Cosmico è pieno di una sostanza fluida denominata “Etere”, anziché del vuoto predicato dalla scienza accademica.
Raffaele Bendandi, noto come “l’uomo dei terremoti” in quanto con le sue teorie prevedeva il verificarsi dei grandi moti tellurici di tutto il pianeta.
Il suo metodo “scientifico” di previsione si basava proprio sull’ipotesi dell’esistenza di almeno quattro pianeti transnettuniani che sommando le loro forze gravitazionali con quelle dei pianeti conosciuti, del Sole e della Luna, in particolari condizioni, davano origine ai movimenti della crosta terrestre similmente alle maree degli oceani. Con un particolare metodo vettoriale egli sommava tali forze riuscendo ad individuare l’area del pianeta terra nella quale si sarebbe verificato il terremoto.
Tali lettere si possono considerare alla stregua di “colloqui a distanza” tra Todeschini ed i suoi corrispondenti che svelano in taluni casi anche punti di riflessione sulla validità delle teoria todeschiniana oltre che suggerire spunti per un suo maggiore approfondimento.
Esse, peraltro, risultano interessanti anche dal punto storiografico in quanto portano il lettore a conoscenza di alcuni aspetti di un passato di ricerca scientifica oggi “dimenticato” che fa riflettere sul progresso scientifico e tecnico odierno.
di Renato De Luca
Il Prof. De Luca, nell’opera che proponiamo, esprime il suo dotto parere su alcuni aspetti della teoria di Einstein, che, in accordo con quanto formulò anche il Todeschini, portano a considerazioni fisico-matematiche difficili da accettare.
La
visione cosmica dell’autore è vicina a quella del Prof. Ing. Marco Todeschini, in quanto ambedue hanno posto a fondamento dei loro studi l’ipotesi di un universo costituito da un
“plenum” in contrasto con la visone accademica di uno spazio cosmico “vuoto”.
Nella nostra continua ricerca di studiosi, soprattutto italiani, che abbiano una visione del Creato, simile a quella
del nostro Marco Todeschini, abbiamo il piacere di presentare, in questo opuscolo, una piccola parte del lavoro scientifico e delle teorie svolti dal Gen. Domenico Ludovico, ricavato da alcuni
numeri della “Rivista Aeronautica” del 1958. Nel leggere quanto Egli scrive è sorprendente notare quanto il suo pensiero sia vicino a quello del Todeschini poiché parla di etere, di
vortici, di energia, come avesse conosciuto le teorie dello scienziato bergamasco.
Vicenda parascientifica accaduta oltre sessanta anni orsono, della quale si interessarono gli organi di informazione
dell’epoca in quanto degna di attenzione visti gli incoraggianti sviluppi in termini di rivoluzione scientifica ed economica che prometteva.
La conferma che il Prof. Marco Todeschini di Bergamo, ha avuto una discreta notorietà per merito della sua Teoria
Psicobiofisica, la si può cogliere anche dalla lettura degli innumerevoli articoli pubblicati su quotidiani e riviste verso la fine degli anni ’60 e inizio anni’70 del secolo
scorso.
Numerose furono le pubblicazioni che in quegli anni si dedicarono alle nuove branche del sapere e fra di esse,
certamente, si distinsero i mensili dal titolo “Il Giornale dei Misteri” e “Gli Arcani”. Mentre il secondo non è più, da parecchio tempo, nelle edicole, il primo, gloriosamente superstite, è
ancora ben vivo e disponibile, compiendo peraltro proprio quest’anno il suo 45° anno di età.
Furono proprio queste due riviste che contribuirono con i loro articoli, i loro inserti e le rubriche “la posta dei
lettori”, all’affermazione, alla notorietà ed alla diffusione degli studi e delle teorie psicobiofisiche del Prof. Todeschini.
Successivamente all’avvento della Teoria della Relatività di Albert Einstein con la quale si abbandonava l’ipotesi di un “etere cosmico” pervadente l’Universo, vi sono stati molti Scienziati, noti e meno noti, che non condividendo questa negazione si dedicarono alla formulazione di teorie scientifiche che riconsiderassero tale ente universale come elemento costitutivo necessario per la formazione del Creato sia a livello atomico che astronomico.
Uno di questi, fra i meno noti, fu senza dubbio Michele Giannone (1911 – 1982), che facendo propri gli studi di Teosofia, individuò nel KOILON la sostanza primordiale da cui tutto prende origine e di cui tutto, in ultima analisi, è composto; individuando nella particella “omicron” la sua più infinitesima componente. La sua teoria aderisce pienamente all’ipotesi di uno Spazio “pieno” già formulata da Marco Todeschini nella sua “Teoria delle Apparenze”, condividendo altresì molti altri aspetti caratteristici di quest’ultima.
Il riferimento chiaramente è sempre quello relativo al “Dispositivo Inerziale” del quale già abbiamo inserito nel sito del Circolo di Psicobiofisica diversa documentazione. Questa volta però ciò che proponiamo ha un carattere particolare in quanto riferito ad un vero e proprio antesignano dell’argomento e cioè un certo ing. Francesco Grisogono (1861 – 1921), triestino, che negli ultimi decenni del 1800 sviluppò una vera e propria teoria a riguardo, con tanto di pubblicazione scientifica.
Al di là della validità scientifica della sua teoria, che a noi pare comunque davvero Interessante, è notevole il fatto di avere “scoperto” che è esistito qualcuno che ha anticipato nella fattispecie sia Todeschini prima, che Di Bella successivamente, e per un senso di giustizia ci sentiamo di doverlo comunicare a coloro che sono interessati alla questione.
Premi Nobel per la Fisica rinunciano agli assiomi relativistici di Einstein per proporre una visione del Creato vicina a quella indicata da TODESCHINI.
Raccolta di articoli italiani ed esteri nei quali si riportano i commenti relativi alle discussioni svoltesi nei Congressi Scientifici di Ginevra e Lindau del 1958 nei quali i due premi Nobel si “staccarono” dalla relatività einsteiniana.
Raccolta di articoli tratti da quotidiani e riviste francesi nei quali si racconta della permanenza di Marco Todeschini in Francia per la divulgazione della sua Teoria delle Apparenze.
TRATTO DA "PSICOBIOFISICA" E "TEORIA DELLE APPARENZE"
RELAZIONE TRATTA DAI VOLUMI “LA TEORIA DELLE APPARENZE” E “PSICOBIOFISICA” DEL PROF. ING. DOTT. MARCO TODESCHINI.
E’ probabile che fra gli ormai numerosissimi documenti fin qui pubblicati nel nostro Sito internet, ve ne sia qualcuno che già contiene gli argomenti in oggetto; in questo documento però vogliamo approfondire quello che essi rappresentano, nella scienza todeschiniana, nel mondo fisico materiale e nel mondo psichico immateriale.
ESTRATTO DA “PSICOBIOFISICA” Edizione CIP – Bergamo – 1977
Marco Todeschini con la sua Teoria Fluidodinamica dell’Universo è riuscito a dare le dimostrazioni fisico-matematiche e sperimentali che tutte le leggi valide nell’Astronomia, nella Fisica Classica, Atomica e Nucleare, nella Chimica, ecc., possono essere ricavate anche con la sua Teoria, confermando in tal modo che la sua diversa visione del Creato,
certamente maggiormente comprensibile e per certi versi meno “misteriosa”, risulta altrettanto valida di quella “accademica” comunemente accettata.
Di Mons. Noè Croso
Mons. Noè Croso (11 settembre 1911 – 27 febbraio 1969) insigne teologo, filosofo e scrittore, autore di trattati di esegesi biblica, etica, scienza pastorale, diritto ecclesiastico, agiografia, psicobiofisica, ecc. e di numerosi articoli su riviste e giornali, diceva: Todeschini ha dimostrato che la vera scienza non porta solamente ad invenzioni per il benessere materiale dell’umanità, ma a constatare nell’infinita genialità di ogni cosa esistente, nelle precise leggi matematiche che reggono i fenomeni, l’opera e l’esistenza di un Creatore, con tutte le benefiche conseguenze che tale certezza scientifica è destinata ad arrecare per l’accordo, l’amore fraterno e la pace tra gli uomini.
Di Emmanuele Borgognone
Il presente testo è ricavato dal saggio scientifico pubblicato dal Generale del Genio Militare Emmanuele Borgognone, del quale abbiamo già descritto la vita e le opere nell’opuscolo pubblicato nel sito www.circolotodeschini.com il mese di settembre 2012.
La parte che presentiamo è quella contenuta nella PARTE SECONDA del libro intitolata “LA REALTA’ FISICA DEI FENOMENI LUMINOSI” nella quale vengono illustrati i nuovi principi riguardanti l’OTTICA, il fenomeno luminoso e l’ETERE, stilati secondo la PsicoBioFisica di Marco Todeschini del quale Borgognone è stato valente collaboratore oltre che ricercatore illuminato.
(inserto da richiedere all'indirizzo mail del Circolo)
di Domenico Marino
La recente scomparsa di un todeschiniano doc! quale era Domenico Marino ci induce a dare, per coloro che non hanno avuto la possibilità di ammirarne le attitudini tecnico-scientifiche, un modesto contributo della sua conoscenza, attraverso la pubblicazione di una parte significativa del suo libro “La Scienza del Terzo Millennio” dove, oltre a proporre una esperienza scientifica a sostegno della “Teoria delle Apparenze”, espone anche un vivo apprezzamento della Scienza Universale di Marco Todeschini.
(inserto da richiedere all'indirizzo mail del Circolo)
Tratto dal volume: "Psicobiofisica" di Todeschini.
In questa dispensa riportiamo quanto annotò Marco Todeschini nel suo libro a carattere divulgativo "PSICOBIOFISICA" (edizione 1977), a riguardo delle realizzazioni e delle conferme sperimentali che in quegli anni furono sviluppate e sperimentate con successo facendo tesoro degli insegnamenti di quella nuova Scienza.
(inserto da richiedere all'indirizzo mail del Circolo)
Tratto dal volume: "Psicobiofisica" di Todeschini.
Il pensiero todeschiniano per quel che riguarda gli studi sul cervello umano, riportando integralmente quanto affermò nel suo volume PsicoBioFisica in merito a questa questione.
(inserto da richiedere all'indirizzo mail del Circolo)
Dal volume "La Teoria delle Apparenza" di Todeschini.
Nella sua "Teoria delle Apparenze", capitolo IV, dal titolo "Lo Spazio", Todeschini dimostra attraverso un'analisi storica, scientifica e sperimentale, l'esistenza dell'etere, quale ente euclideo infinito, a tre dimesioni, di costituzione granulare, avente tutte le caratteristiche di un fluido mobile ponderale.
A sostegno di ciò porta ben 26 prove principali.
(inserto da richiedere all'indirizzo mail del Circolo)
Dal volume "La Teoria delle Apparenza" di Todeschini.
Come la vera scienza e la vera filosofia non possono che portare a Dio. La denuncia della mentalità anti-spirituale come causa di parzialità della scienza e della sua crisi. Le basi per l'avvento di una nuova scienza imparziale e lo stato di merito dei cercatori. Conciliazione tra scienza, filosofia e religione.
(inserto da richiedere all'indirizzo mail del Circolo)